Titolo: Arrendevole
Autrice: Ligeia
Pairing: SS/LM
Rating: NC-17
Genere: PWP
Riassunto: Severus Snape diventa un Mangiamorte. Lucius Malfoy festeggia a modo suo.
Note: Versione originale inglese: Pliant. Scritto per la LJ community andropotterist sull'argomento "So Goth it Hurts".
Tutti i personaggi appartenenti all'universo di Harry Potter sono di proprietà di JK Rowling. Io sono solo una fan devota con troppa immaginazione
I nomi dei personaggi sono quelli della versione originale inglese.
Severus Snape = Severus Piton
"Al nostro fratello più giovane," disse Lucius Malfoy levando il calice. Sorrise e lo portò alle labbra, bevendo il vino rosso a piccoli sorsi.
Severus Snape si sentiva assolutamente fuori posto. Solo ventiquattr'ore prima se ne stava nel suo dormitorio a Hogwarts, impegnato a buttare le sue cose nel baule per l'ultima volta, mentre adesso era seduto nel salotto di Villa Malfoy, un tatuaggio fresco fresco sul braccio sinistro e un bicchiere di vino nella mano destra. Stava cercando di farsi piacere il drink. Lucius aveva detto che era una delle migliori annate della sua cantina, il che significava che doveva essere schifosamente caro, ma a Severus il sapore proprio non piaceva. Era dolciastro sulla lingua e quasi acido in gola, eppure Lucius lo stava gustando come se fosse la cosa più buona che avesse mai bevuto, quindi si sforzò di deglutire.
"Non ti piace il vino?"
Severus fece quasi un salto dalla sedia sentendo la voce di Lucius. "N-No," balbettò, "è ottimo." Per confermare le sue parole, bevve tutto il contenuto del suo calice in un sol sorso. Sfortunatamente, non riuscì a nascondere una smorfia di disgusto.
Sorridendo, Lucius posò il calice sul tavolino da caffè. "Non devi fingere che ti piaccia solo per farmi piacere," disse e si girò verso il suo giovane ospite, appoggiando un braccio sullo schienale del divano. "Non è facile apprezzare certi gusti sofisticati se non si è abituati."
E Severus non lo era, ovviamente. La sua famiglia non era ricca come i Malfoy e non si sarebbe mai potuta permettere una cosa del genere. Non che fosse un problema, suo padre non si era mai lamentato del suo adorato whisky incendiario. Ma qui, seduto a pochi metri dalla persona per cui aveva una cotta tremenda - nonché suo recente mentore nella cerchia dei Mangiamorte - la sua mancanza di maniere raffinate sembrava un ostacolo insormontabile per Severus.
"Vieni qui," disse Lucius, indicando il posto accanto a sé e riportando il suo ospite nel mondo reale. "Voglio mostrarti una cosa."
Severus posò il calice sul tavolino da caffè, maledicendo la propria goffaggine quando notò che gli tremavano le mani, e si alzò. Fece pochi passi e si fermò, fissando l'uomo seduto languidamente sul divano.
"Su, non mordo mica," disse Lucius ammiccando e Severus sentì le guance che gli bruciavano. Dovevano essersi scaldate di una cinquantina di gradi. Sentendosi molto stupido e inadeguato, si sedette rigidamente accanto a lui, appoggiando i pugni serrati sulle ginocchia e tenendo lo guardo fisso sulle sue mani. Sobbalzò quando sentì una mano toccargli la spalla.
"Siamo un po' tesi, eh?" mormorò Lucius e la sua voce vellutata, unita alla loro vicinanza, causò una serie di reazioni che Severus non aveva provato da quando aveva trovato una foto di Malfoy con addosso solo un paio di calzoncini da bagno bagnati che aderivano ad ogni singolo centimetro dei suoi fianchi. Aveva ringraziato di cuore chiunque avesse lasciato un tesoro del genere nella sala comune dei Serpeverde.
"Come ti ho detto, voglio mostrarti una cosa," continuò Lucius. Ritrasse la mano ed estrasse la bacchetta. Un secondo più tardi un piccolo portagioie nero fluttuò verso di loro. "C'è una nuova... moda fra i Babbani di questi tempi e mi piacerebbe provarla."
Severus si accigliò sentendo che c'erano di mezzo i Babbani, ma non disse nulla. Guardò il portagioie - adesso riusciva a vedere che era finemente intagliato e decorato con brillanti pietre nere - e poi di nuovo Lucius, che lo stava studiando con aria fiduciosa.
"Mi aiuterai, Severus?"
Non si era mai abituato a sentire il proprio nome pronunciato con quel tono basso e seducente, e gli faceva effetto ogni volta.
"Certo. Cosa devo fare?"
Bastava il sorriso compiaciuto di Lucius per fargli girare la testa. "Resta seduto qui. Chiudi gli occhi e cerca di non agitarti troppo."
La mente di Severus si riempì di ogni sorta di immagine indecente non appena abbassò le palpebre, ma riuscì a restare immobile. Finché non sentì le dita di Lucius toccargli guancia.
"Calmo, Severus, non c'è bisogno di dimenarsi tanto. Non abbiamo neanche cominciato."
"Scusa," farfugliò il ragazzo e si sforzò di restare fermo.
Qualcosa di soffice gli toccò la fronte, a partire dal centro e spostandosi verso l'attaccatura dei capelli e le tempie, prima a sinistra, poi a destra. Severus riconobbe il profumo, l'aveva sentito fin troppo spesso a casa, ogni volta che sua madre gli aveva dato il bacio della buonanotte prima di uscire. Cipria. Perché Lucius lo stava truccando?
Lucius gli passò lentamente il piumino sugli zigomi, lungo le mandibole, sul mento, giù lungo il collo. Poi lo picchiettò delicatamente sulla punta del naso aquilino.
"Fatto. Bravo ragazzo."
Severus aprì gli occhi e vide Lucius che riponeva il portacipria e prendeva una matita nera.
"Dimmi, Severus, ti ho forse detto che potevi aprire gli occhi?" chiese Lucius puntandogli contro la matita. Il ragazzo richiuse gli occhi immediatamente. "Così va meglio."
Fece un respiro profondo e cercò di rilassarsi, ma non riuscì a trattenere un piccolo sussulto quando Lucius gli afferrò il mento e gli sollevò il viso.
"Devi stare perfettamente fermo adesso. Pensi di riuscirci?"
Severus fece un piccolo cenno d'assenso. Sentì la punta smussata della matita tracciare una linea lungo una palpebra, poi il morbido polpastrello di Lucius che la sfumava con delicatezza. L'operazione venne ripetuta sull'altro occhio.
"Guardami."
Severus obbedì e si ritrovò di fronte un paio di occhi grigi.
"Bene. Guarda su."
Lucius si mise a tracciare una linea sotto agli occhi e all'interno delle palpebre inferiori del ragazzo, tirando delicatamente la pelle col pollice.
"Sì, abbiamo quasi finito. Sei stato molto bravo, Severus," disse riponendo la matita nel portagioie ed estraendone un rossetto color cremisi. "Il tocco finale. Socchiudi le labbra."
Passò lo stick lungo il sottile labbro inferiore e picchiettò su quello superiore, ancora più sottile. "Bene. Adesso premi le labbra. Sì, così. Perfetto."
Severus non aveva mai sentito nessuno riferirsi a lui usando la parola "perfetto" e, sebbene sapesse che in futuro si sarebbe pentito amaramente di quel momento di debolezza, decise di crederci. Se Lucius aveva detto che era perfetto, allora lo era. Sorrise timidamente e suoi i denti sembrarono quasi bianchi accostati al rosso cupo delle labbra.
"Vieni con me," disse Lucius alzandosi e offrendogli la mano. Fece alzare Severus e lo portò al piano di sopra. Il ragazzo trattenne il respiro mentre Lucius apriva la porta della sua camera da letto. Entrarono - la porta si richiuse silenziosamente alle loro spalle - e si fermarono di fronte ad un grande specchio.
"Adesso voglio che tu dia una bella occhiata al risultato," disse Lucius spostandosi dietro a Severus. Appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo e lo spinse gentilmente in avanti, dopodiché prese la bacchetta e gli sussurrò "Lumos" all'orecchio.
Severus restò a bocca aperta quando vide la sua immagine riflessa. La sua pelle, in genere giallastra, era bianca come una perla e quasi risplendeva alla luce della bacchetta di Lucius. I suoi occhi, neri e insignificanti, sembravano più grandi ed esotici e brillavano addirittura. Perfino il suo naso sembrava quasi normale ora che tutta l'attenzione veniva attirata altrove. Verso la sua bocca, ad esempio, perfettamente disegnata, lucida e... invitante. Oh, quanto desiderava un bacio, l'unica cosa che voleva al momento era girarsi, gettare le braccia al collo di Lucius e baciarlo fino a sentirsi mancare il fiato.
Prima che riuscisse a scacciare quel pensiero - c'erano almeno un centinaio di buone ragioni per non farlo - Lucius gli appoggiò il mento sulla spalla e iniziò a sussurrargli all'orecchio come aveva fatto poco prima.
"Sai qual è la parte che preferisco?" chiese guardando il riflesso di Severus nello specchio. "La bocca. Così morbida e arrendevole..." Mentre parlava, accarezzava lentamente il contorno delle labbra di Severus con la punta dell'indice. "Mi chiedo che sapore abbia."
Severus pregò ogni divinità che conosceva nella speranza che non gli esplodesse il cuore mentre Lucius attirava gentilmente il viso del ragazzo verso di sé e si avvicinava alle sue labbra.
Fu completamente diverso dalle volte che era sgattaiolato dietro le serre con Evan Rosier. Erano stati entrambi impazienti ed inesperti allora, e si erano baciati come se l'importante fosse lasciare il maggior numero di lividi possibile. Lucius non era un adolescente impacciato. Era più grande, un uomo. Si sarebbe sposato di lì a pochi mesi, per Dio. Ma stava baciando Severus. Le loro labbra socchiuse si sfiorarono appena all'inizio e a lui non bastava, voleva di più, di più, ma non osava. E se Lucius si fosse fermato? Ma Lucius face scivolare la punta della lingua lentamente lungo il labbro superiore di Severus e le ginocchia del ragazzo cedettero.
Sentì la mano di Malfoy, quella che non gli teneva il viso, che lo faceva voltare finché non furono faccia a faccia. Non sapendo dove mettere le mani, le appoggiò timidamente sul petto di Lucius, appena sotto alle clavicole. Aprì la bocca quando sentì la lingua di Lucius scivolargli fra le labbra ed emise un gemito strozzato quando si ritrasse. Il gemito si fece più intenso quando Malfoy si mise a mordicchiargli e succhiargli il labbro inferiore, finché fu sicuro che non era rimasta traccia di rossetto.
E poi, finalmente, la lingua di Lucius gli entrò in bocca con decisione, gli accarezzò i denti e il palato, si ritrasse e tornò di nuovo, ancora e ancora, lasciando Severus senza fiato. E quando Lucius gli succhiò la lingua portandosela in bocca, Severus smise di tentare di stargli dietro e si arrese completamente.
Perse il senso del tempo. Gli sembrava che Malfoy l'avesse baciato per ore quando questi alla fine si ritrasse.
"Delizioso," mormorò Lucius contro le sue labbra, poi lo prese per mano e lo guidò verso il letto. Lo fece sedere e si inginocchiò davanti a lui per togliergli scarpe e calze. Severus tirò un sospiro di sollievo quando vide che non erano bucate. Quando ebbe finito, Lucius si mise a slacciare la tunica del ragazzo, nera e nuova di zecca, comprata apposta per l'occasione. Aveva dovuto risparmiare per mesi per potersela permettere, ma ne era valsa assolutamente la pena.
Scostò la tunica dalle spalle di Severus, facendola scivolare sul letto attorno ai fianchi del ragazzo, lasciandolo nudo dalla vita in su. Indossava un paio di normalissimi boxer grigi, ma almeno erano puliti.
"Sdraiati," disse Lucius quasi sottovoce e Severus si portò al centro del letto e si sdraiò, appoggiando la testa sul cuscino. Sperò ardentemente che il suo nuovo shampoo alle ortiche - Il Miglior Rimedio per i Capelli Grassi - funzionasse. Sarebbe morto di vergogna se avesse macchiato il cuscino immacolato di Lucius.
Non riusciva a staccare gli occhi da Lucius mentre questi si alzava e iniziava a spogliarsi, lento e sicuro di sé. Gli piaceva essere guardato, su questo non c'erano dubbi, e Severus era più che contento di godersi lo spettacolo. Si levò i vestiti e li ripose con cura sullo schienale di una sedia, poi tornò a letto. Si mise carponi sul materasso e si avvicinò, fermandosi solo quando fu sopra a Severus, con le mani e le ginocchia che lo bloccavano da entrambi i lati, quasi fosse una gabbia umana. Sfiorò la guancia bianca del ragazzo con un dito e Severus chiuse gli occhi, il viso proteso a ricevere la carezza.
"Dimmi una cosa," Lucius gli sussurrò all'orecchio. "Sei vergine?"
Severus si irrigidì all'istante e aprì gli occhi. Era così ovvio? Era così incapace? Trattenne il respiro. Forse Lucius voleva sbatterlo fuori perché non era stato abbastanza bravo?
"Non ti preoccupare, è solo una domanda," lo rassicurò Lucius accarezzandogli il viso col dorso delle dita. "Mi piacciono i verginelli."
Severus si rilassò ed espirò lentamente.
"Sì."
Poteva sentire Malfoy sorridere appoggiato al suo collo mentre gli faceva scivolare una mano sul petto e gli accarezzava un capezzolo. Il suo respiro si fece più affannoso e trasalì quando Lucius aprì la bocca e diede un morso alla parte più morbida della sua spalla, muovendo la lingua per stuzzicare il punto intrappolato. La mano intento era scesa più in basso e si muoveva lentamente su e giù lungo la coscia di Severus.
"Posso toglierteli?" chiese Lucius, le dita appoggiate sull'elastico dei boxer grigi. Severus fece cenno di sì col capo, sicuro che se avesse provato a parlare, avrebbe squittito come un topo. Sollevò il bacino ed eccolo lì, nudo, eccitato e sotto al corpo perfetto di Lucius Malfoy. Il solo pensiero sarebbe stato sufficiente a farlo venire.
"Molto grazioso," commentò Lucius, accarezzando il pene del ragazzo con un dito. Severus boccheggiò e chiuse gli occhi, la nuca premuta contro il cuscino. Malfoy sorrise e si mise a sedere. Aspettò che Severus avesse riaperto gli occhi e, quando fu sicuro che il ragazzo stava guardando, si abbassò lentamente gli slip.
Se Severus fosse stato un cane, avrebbe sbavato. Ad ogni nuovo centimetro di pelle visibile sentiva che il cuore gli batteva più forte e temeva che gli avrebbe sfondato la cassa toracica da un momento all'altro. Sgranò gli occhi e si morse il labbro quando Lucius, completamente e magnificamente nudo, si distese sopra di lui e il contatto col suo corpo caldo e solido lo fece fremere di piacere. La bocca di Lucius ridiscese sulla sua e Severus gli afferrò istintivamente le spalle, sia per attirarlo a sé, sia per avere un punto saldo a cui aggrapparsi. Lucius spostò le sue lunghe gambe fra quelle di Severus e Severus le aprì. Piegò le ginocchia e mise un piede fra i polpacci di Malfoy per tenerlo lì.
"Siamo impazienti, eh?" chiese Lucius guardandolo negli occhi e Severus non seppe cosa dire. "Devo prendere una cosa," aggiunse. Tese una mano. "Accio crema." Una piccola ampolla tonda fluttuò fino a loro e si posò con grazia nella sua mano aperta. Lucius era aggraziato ed elegante in tutto. Sollevò il coperchio e l'aria attorno a loro si riempì di un profumo dolce e fruttato. "Sarà un po' fastidioso all'inizio, ma poi ti piacerà."
Severus deglutì ed annuì. Stava per farlo. Con Lucius Malfoy. Forse Dio esisteva dopo tutto. Lucius immerse due dita nella crema, ricoprendole per bene, e appoggiò l'ampolla sul comodino. Continuando a fissare Severus, abbassò la mano e premette i polpastrelli appena dietro i testicoli del ragazzo, massaggiando delicatamente finché trovò quello che stava cercando. Severus dovette chiudere gli occhi quando li sentì entrare. Non era doloroso, solo... strano. Non aveva mai avuto delle dita nel sedere. Cercò di non farsi prendere dal panico al pensiero di quello che avrebbe provato quando al loro posto ci sarebbe stato un cazzo. Ma poi Lucius fece qualcosa con quelle dita - ma quanto si potevano muovere là dentro? - e Severus smise di pensare.
"Te l'avevo detto che ti sarebbe piaciuto," disse Lucius e tirò fuori le dita. Si sporse oltre il bordo del letto, prese un altro po' di crema e la usò so di sé. Severus aveva gli occhi incollati su quelle mani affusolate che si muovevano lentamente su e giù. Era sbalordito dal fatto che non fosse ancora venuto, lui ci metteva molto meno di solito.
Lucius si fermò e lo prese per le cosce, gli sollevò le gambe e gliele divaricò ulteriormente. Non disse nulla mentre glielo metteva dentro.
La prima reazione di Severus fu quella di scappare via. Non avrebbe mai potuto starci, era troppo grande! Chiuse gli occhi e strinse i denti, cercando di non lamentarsi troppo.
"Rilassati," sussurrò Lucius, appoggiando le mani sulle spalle di Severus e massaggiando i muscoli tesi coi pollici. "Respira. Respira. Sì, così. Bravo. Guardami."
Il ragazzo aprì timidamente gli occhi e vide che Lucius gli stava sorridendo. Questi si ritrasse lentamente, attento a non farlo uscire del tutto, e rientrò di nuovo. Severus ansimava ad ogni colpo. Dentro. Fuori. Dentro. Fuori. Non faceva neanche più male ormai.
"Toccati," gli mormorò Lucius all'orecchio. "Voglio vederti godere."
Severus non si era mai masturbato davanti a qualcun altro, ma pensò che non era proprio il momento di essere timidi. Se lo prese in mano, certo che sarebbe venuto in meno di trenta secondi. Riuscì a resistere per poco, lo sentì subito, familiare ma cento volte più intenso del solito, gli partiva dall'uccello e si diramava rapidamente in tutti il corpo, sentiva lo stomaco chiudersi e le dita dei piedi piegarsi mentre stringeva spasmodicamente le lenzuola con la mano libera e inarcava la schiena fino a sollevarsi dal letto.
Stava ancora ansimando quando Lucius gli afferrò i fianchi e cominciò a scoparlo sul serio, quasi con violenza, facendolo affondare nel materasso ad ogni spinta. Era sdraiato tutto storto e gli faceva male il collo per l'intensità dei colpi, ma era così beatamente appagato che non si lamentò. E poi Lucius non era ancora venuto e Severus pensò che non sarebbe stato giusto chiedergli di rallentare un po'. E comunque non ce ne fu il bisogno, perché un paio di minuti dopo venne anche lui, sbuffandogli qualcosa all'orecchio, e Severus sentì il suo sperma caldo dentro di sé.
Lucius si lasciò cadere addosso a Severus, senza badare al fatto che lo stava schiacciando, e quando riuscì di nuovo a respirare normalmente lo tirò fuori, ignorando il sussulto del ragazzo. Si sdraiò supino accanto a lui, con gli occhi chiusi e un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Severus non sapeva cosa fare. Si sentiva indolenzito e appiccicaticcio, ma aveva lasciato la bacchetta nella tasca della tunica, che al momento si trovava sul pavimento dall'altra parte del letto, quindi non poteva neanche darsi una pulita. Forse avrebbe dovuto alzarsi e andare a prenderla. O magari chiedere a Lucius di passargliela. Ma cosa faceva la gente di solito dopo il sesso?
"Vuoi stare un po' fermo?" disse Lucius con fare seccato, facendolo trasalire. Prese la bacchetta, mormorò un incantesimo e la sensazione di sporcizia sparì. L'indolenzimento, invece, rimase e Severus capì che avrebbe semplicemente dovuto pazientare e lasciare che la natura facesse il suo corso.
"Alzati."
Severus si alzò, chiedendosi se Malfoy avesse intenzione di rispedirlo a casa. Lucius tirò indietro il copriletto e si infilò sotto le coperte.
"Per stanotte puoi restare qui," disse e si girò su un fianco, voltandogli le spalle.
Severus non disse nulla e scivolò fra le lenzuola, lasciando un po' di spazio fra sé e Lucius. Chiuse gli occhi e sorrise. Non gli importava delle tracce di trucco che avrebbe potuto trovare sul cuscino il mattino seguente.
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Giugno 2004